La motivazione non esiste – Gli interessi compositi del miglioramento

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Proseguo oggi una serie di considerazioni che riguardano il mio modo di pensare riguardo il coaching, l’aiuto che, come squadra, vogliamo e possiamo dare alle persone che sinceramente desiderano superare le barriere che ostacolano il loro cammino.
Sappiamo benissimo che una dieta non è solo un protocollo alimentare fatto di sì e no, un programma di allenamento non è solo set, ripetizioni e recupero, è soprattutto quello che viene prima, durante e dopo ognuno dei momenti coinvolti nella messa in atto di queste azioni.
In questa particolare serie troverete delle piccole e leggere meditazioni, mi auguro che ci troviate qualcosa di utile al vostro viaggio

La forza di volontà è una delle risorse umane probabilmente più equivocata.
Il non comprendere questo concetto, basilare, è una delle ragioni principali per cui molti di noi rimangono indietro, nonostante le buone intenzioni, i propositi, gli sforzi.
Non tutto viene ripagato, le leggi della termodinamica non cambiano nonostante gli inenarrabili sacrifici che compiamo per coronare l’impresa, perché?
E’ la legge del burrone, per quanto tu possa salire in alto basta un solo istante per scivolare sino in fondo.
Ma… è davvero così? Possibile che la situazione ci sfugga dal controllo così facilmente? Siamo davvero così poco padroni del nostro destino da doverci affidare ad oroscopi e miracoli per avere la speranza di riuscire?
No, tutto il contrario.
Il reale problema è che avere il controllo in questo caso non significa necessariamente essere in grado di fare le scelte giuste.
“Come tu hai ben riassunto: il problema è la scelta.”
Vero Neo?
Non stiamo salvando vite umane o giocandoci il destino di Matrix, tuttavia siamo davvero istintivamente portati a dare ascolto a molte voci che ci distraggono da obiettivi che potrebbero cambiare la nostra vita, è una forma di autodifesa della nostra mente (e anche del nostro corpo nel caso di una dieta, ad esempio) che è restia ad accettare un passo in una direzione che non precedentemente esplorata. Da lontano ne siete affascinati, brilla come una stella in un cielo che invita alla conquista, ma passo dopo passo il dubbio si insinua e diventa sempre più incalzante, assomiglia ad un bisogno primordiale che riemerge sempre più prepotente, è antico come il mondo, volete tornare a casa, alle vostre vecchie abitudini.
E’ capitato, giusto? Tante volte che dovevano essere l’ultima volta.
Non limitatevi a scegliere un giudizio tra condanna e indulgenza, mettete a fuoco il reale problema, avete distolto lo sguardo dall’obiettivo, dalla meta.
Il motivo principale per cui le persone desiderano un “talento speciale” è perché credono che questo li renda così bravi in qualcosa da poter ottenere risultati senza fare alcuno sforzo.
Bene, potete togliervi dalla mente questa prospettiva, il genio ed il meno intelligente hanno la stessa identica percezione della noia, possono cambiare le cause e l’intensità della reazione ma, di fatto, ognuno di loro è alla ricerca di uno stimolo per migliorare la sua via, un traguardo con un obiettivo.
Il vostro obiettivo deve essere la vostra guida, quindi sceglietelo con accuratezza ed in proporzione all’impatto che avrà sulla vostra vita.
La sostenibilità di ciò che andrete a sacrificare per ottenere quello che desiderate è la vera base portante che ne determinerà la realizzabilità.
Avete bisogno di una programmazione che vi permetta di tenere buone queste tensioni e recuperare un rapporto meno conflittuale con quella vostra parte di voi meno restia ad accettare restrizioni e sacrifici.
Forzare troppo e troppo a lungo porta inevitabilmente all’esaurimento delle energie mentali richieste per sostenere uno stato di privazione, sfruttate piccoli cambiamenti in più settori per ottenere un miglioramento globale.
Incrementare la vostra attività fisica del 5%, la qualità del cibo del 5%, diminurne la quantità del 5%, migliorare il vostro riposo del 5%… avete già migliorato la vostra vita di un buon 20%, con degli aggiustamenti davvero minimi!
Lo so, sembra semplice ma non lo è mai, portare sul campo un piano di battaglia è un’operazione colossale che richiede ingentissime forze mentali e capacità di improvvisazione, poiché il nemico è lì, reagisce ai nostri attacchi e vuole fare sua la partita.
La motivazione, di per sé, non esiste, è un’illusione, è un nome che diamo ad una chimera che speriamo ci dia miracolosamente lo stimolo necessario per vincere dubbi, ostacoli e tentazioni, ma l’obiettivo è reale ed è infinitamente più grande degli ostacoli che possiamo trovare lungo il cammino.
E’ l’azione che fornisce vera energia al nostro motore, la capacità ed il coraggio di saltare oltre, fosse anche nel buio.
E’ importante fare i conti con la realtà in ogni singolo istante, non pensare mai per un attimo che qualcosa di difficile possa diventare improvvisamente facile ed automatico, sarebbe un terribile errore di sottovalutazione.
Siamo noi che diventiamo più forti, questo sì, ma dobbiamo creare attorno a noi l’ambiente ideale perché le nostre intenzioni non vengano tradite dalle opportunità sbagliate.
E’ come circondarsi degli amici sbagliati, abbiate sempre intorno a voi solo le persone che vogliono il vostro bene, magari non servendovelo su di un piatto d’argento, ma che sia sempre e solo il vostro bene, andrete avanti e costruirete un impero nel marmo.

Federico Licchetta

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