SEI PIÙ IMPORTANTE DEL CIBO CHE HAI DI FRONTE

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Vorrei partire da questa domanda, che può sembrare semplice e banale, per riflettere insieme a te su quello che puoi fare per uscire dal loop del cibo in quarantena. Ti aiuterà a evitare di prendere altro peso in questo difficile periodo.

Quanto sei importante per te stesso?

Fino a qualche anno fa, prima di iniziare la professione, le mie giornate erano quasi esclusivamente dedicate al mio lavoro, che all’epoca era la ricerca scientifica. Sveglia presto, autobus e poi… le porte del laboratorio si chiudevano e venivo totalmente assorbita da esperimenti, ricerche, confronti. A volte uscivo talmente tardi che rischiavo di perdere persino l’ultimo autobus e arrivavo a confondere il giorno con la notte. Lo stress era talmente forte che capitava di passare notti insonni, a farmi domande sul risultato dell’ultimo esperimento.
È stato un banale intervento a fermarmi: una semplice operazione che mi ha costretta a star ferma in casa, lontana dal lavoro e con un’infinità di tempo libero. All’inizio mi sentivo persa, lontana dai ritmi, lontana da beute e provette. Ma è durato poco, giusto il tempo di rendermi conto di quanto quell’evento fosse un segno, una forma di liberazione dalla schiavitù del lavoro in cui mi ero relegata. Le priorità sono improvvisamente cambiate. Fare una passeggiata all’aperto è stata una scoperta del tutto nuova, il piacere di incontrare un’amica, il calore delle persone intorno a me, la certezza degli affetti: è tutto emerso come dal fondo del cilindro. È stato allora che mi son chiesta cosa davvero volessi essere ed è stato in quel momento che ho scelto di diventare nutrizionista, che ho deciso che per me ero più importante io: valevo di più, mi meritavo qualcosa di meglio di quella vita che stavo conducendo.
Ho scelto quindi di formarmi e aprirmi una nuova strada, quella che percorro adesso e che mi rende davvero felice!

Perchè ti ho raccontato tutto questo? Cosa ha a che vedere con il tuo rapporto con la quarantena e con la spasmodica ricerca di cibo?

Molto, a pensarci bene.

Il tempo che ho trascorso in quel periodo è stato per me un momento di grande riflessione, che mi ha portata ad essere quella che sono, a fare il lavoro che amo.
Sto cercando di vivere questa quarantena proprio nello stesso modo, cercando di definire le priorità e godendomi qualche momento di relax.

Puoi fare anche tu la stessa cosa.

Quello che voglio dire è che puoi vivere questo strano periodo, in cui il tempo è così dilatato, in due modi:

  1. mangiando ogni volta che sei annoiato, stanco, depresso o nervoso
  2. sfruttandolo per capire come crearti nuove opportunità

Se stai leggendo questo articolo in un momento di calma, ovviamente la tua risposta sarà la seconda, ma è quando arriva il raptus che perdi il controllo e inizi ad assumere il comportamento descritto nella risposta che hai appena scartato.

Cosa intendo?

Sentirsi frustrati, stanchi, ansiosi in questo periodo è normale, come è normale e fisiologica la ricerca spasmodica del cibo. Altrettanto normale è la conseguenza, quella che già conosci: prendere peso.

Ma c’è una via di uscita, un modo per uscirne VINCITORE!

  1. Prenditi qualche minuto per analizzare il tempo che stai vivendo, per capire come hai vissuto fino ad ora: sei soddisfatto? Vorresti cambiare qualcosa? Come potresti farlo?
  2. Ogni volta che hai l’istinto di addentare un pezzo di pizza o una stecca di cioccolata, fermati a pensare: quali sono le conseguenze del tuo gesto? Vuoi davvero perdere il controllo?
  3. Fissa su carta i tuoi pensieri, le tue emozioni, le tue frustrazioni: ti aiuterà a concentrarti sugli obiettivi e non su quel cibo che sta davanti a te.

Il tutto, a dire la verità, si riassume in una sola domanda:

Cosa conta di più per te: il cibo che hai davanti o i tuoi obiettivi?

La risposta è semplice ed è certamente la stessa che io mi diedi qualche anno fa:

SEI PIÙ IMPORTANTE TU!

 

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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