ZUCCHERO BIANCO O ZUCCHERO DI CANNA?

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Spesso scegliamo lo zucchero di canna, preferendolo a quello bianco, convinti che sia migliore, soprattutto se siamo a dieta.
La principale differenza tra i due zuccheri è questa: lo zucchero bianco si ottiene dalla barbabietola da zucchero, mentre quello più scuro, di canna, dalla canna da zucchero. In entrambi i casi, comunque, si tratta dello stesso zucche
ro: il saccarosio. 
La differenza che notiamo nel colore dipende semplicemente dal trattamento che subiscono. Il primo si sbianca durante la raffinazione, mentre il secondo no e, anche per questo, contiene un po’ più sali minerali e macronutrienti. 
In ogni caso, sia dal punto di vista calorico sia da quello nutrizionale, sono praticamente identici e presentano lo stesso indice glicemico, quindi hanno lo stesso impatto sul metabolismo! 
Qualche piccola differenza la possiamo notare nello zucchero di canna integrale, ma non tale da ridurre gli effetti che lo zucchero ha sul metabolismo.

Un cucchiaino di zucchero apporta “solo” una ventina di calorie, ma il peso che questo alimento ha nella nostra dieta è superiore rispetto a quanto crediamo. Avendo un alto indice glicemico, alza rapidamente il picco di insulina, un ormone molto importante nella regolazione del metabolismo. È sufficiente un cucchiaino di zucchero dopo un pasto ricco di carboidrati, per indurre la conversione dei carboidrati ingeriti con la dieta in grassi, favorendo l’accumulo del tessuto adiposo. In questo caso, non contano affatto le calorie ingerite con lo zucchero, ma quanto quell’alimento influenzi l’equilibrio del nostro corpo. Il cucchiaino di zucchero nel caffè a fine pranzo, quindi, non è poi così “innocente”.

Se poi consideriamo che in ogni caffè mettiamo un cucchiaino di zucchero, prendendo 3 caffè stiamo ingerendo già 15g di zucchero, che iniziano a essere davvero tanti, soprattutto per la dieta di un sedentario.

Lo zucchero ha un impatto negativo non solo sulla forma fisica, ma anche sullo stato di salute. I picchi di insulina, infatti, inducono l’”accensione” di diversi geni importanti per il nostro organismo, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, metaboliche e cronico-degenerative.


Qualunque sia la nostra scelta, solo una cosa conta: la quantità!

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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