Urticante, ma…terapeutica!

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Oggi parliamo dell’Ortica (Urtica dioica), un’erba tanto disprezzata e tanto utile.
La frase di Ralph Emerson “un’erbaccia è solo una pianta di cui non sono ancora state scoperte le virtù” sembra fatta apposta per l’ortica!

Quante volte la scartiamo dai nostri giardini per la paura di eruzioni cutanee indesiderate?

Eppure l’ortica in passato è stata utilizzata persino per la tessitura di tovaglie e lenzuola e le sue foglie più giovani venivano mangiate, una volta cotte, come altre verdure.

Gli antichi Romani credevano che le foglie di ortica potessero curare i reumatismi, mentre nel Seicento si riteneva che, battendo il seno di una donna con piante di ortica, si potesse riempire di latte.

Ma quali sono davvero le sue virtù?

No, a quanto ci dice la scienza, i nostri antenati non avevano ragione, di certo l’ortica non aumenta la lattazione! Ma delle potenti virtù terapeutiche ne parlano monografie attuali e farmacopee ufficiali.

Tendiamo sempre a temerla e evitarla, in quanto l’Ortica purtroppo (lo dice il nome stesso) è urticante!
A creare l’irritazione tipica dello sfioramento sono i peli presenti sulle foglie, carichi di una sostanza irritante (acido formico). Il semplice sfregamento fa rompere i peli e fuoriuscire questo acido, inducendo la reazione che tutti conosciamo.

Eppure l’ortica ha molte proprietà da vantare!

Ricca di vitamina C, calcio, potassio e ferro, ha un’importante attività diuretica, depurativa e antinfiammatoria. Utilissima nelle infezioni dell’apparato urinario.

Degno di nota è l’effetto della radice di ortica sull’ipertrofia prostatica benigna: diminuisce la frequenza della minzione, in particolare quella notturna, aumenta il flusso urinario, favorendo il completo svuotamento della vescica. Sembra poi che, oltre a ridurne la sintomatologia, sia in grado di agire sui fattori di crescita cellulari; questo farebbe sperare che possa ridurre il volume della ghiandola, ma purtroppo non ci sono sufficienti studi che confermino questa ipotesi.

Nell’uso tradizionale i decotti delle radici di ortica riducono l’alopecia, ma questo dato purtroppo non è stato avvalorato da studi sperimentali.

Quando è controindicata?

In caso di allergia ad altre piante della famiglia delle Urticaceae, come la parietaria, ma anche durante la gravidanza, in allattamento e nei bambini al di sotto di 12 anni.

A cosa bisogna fare attenzione?

Generalmente è bene, come abbiamo sempre detto, far uso di piante medicinali solo dietro consiglio di esperti. Tuttavia, in caso di assunzione di radice di ortica come rimedio contro i sintomi dell’ipertrofia prostatica, è bene ricordare che, se i sintomi peggiorano, se si manifesta sangue nelle urine o ritenzione urinaria acuta, è NECESSARIO contattare un medico.

Ha effetti collaterali?

L’assunzione di ortica generalmente non crea grossi problemi. In alcuni casi, comunque, sono stati riferiti disturbi gastrointestinali lievi, come diarrea, nausea e dolori gastrici, ma anche reazioni allergiche cutanee.

Come preparare un’infuso di ortica?

Si versa una tazza di acqua bollente su un cucchiaio di pianta essiccata e sminuzzata. Si lascia poi in infusione per un quarto d’ora e si filtra.

 

 

 

Fonti: Presicce S. Piante medicinali spontanee del salento, Lupo editore, 2013

Fiorenzuoli F. Fitoterapia-guida all’uso clinico di piante medicinali, Edra Masson, 2016

OMS, Monografie di piante medicinali, volume 2, 2002

 

 

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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