IL SALE CHE NON SAI DI MANGIARE

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Sei certo di non assumere più sale di quanto dovresti?
Spesso non è sufficiente ridurre il sale che aggiungi alla portata. Esso, infatti, si nasconde all’interno di molti alimenti che, purtroppo, per molti di noi sono di uso quotidiano.

Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) non dovremmo consumare più di 1500 mg al giorno di sodio, l’equivalente di 3,75 g di sale da cucina.

Non pensiamo, però, di stare al sicuro con questa quantità di sale al giorno. Il sodio, infatti, è presente anche negli alimenti che al nostro palato possono sembrare insipidi.

Basti pensare che 100g di verdure come carciofi, sedano o carote possono contenere fino a 140 mg di sodio, 100 grammi di frutti di mare tra i 300 e i 500 mg, 100g di pane ne contengono 600 mg, persino l’acqua contiene sodio.

Il vero problema, però, è la quantità di sale che si trova negli alimenti trasformati come salse (ad esempio quella di soia o il ketchup, la maionese…), pane, crackers, cereali da colazione, formaggi, salumi, patatine, che arrivano a contenere fino a 2500 mg di sodio per 100 grammi. È evidente che superare i limiti consigliati è molto facile se consumiamo quotidianamente questi alimenti.

Per questo motivo è molto importante non eccedere con questi cibi, mentre è consigliabile consumare frutta e verdura, che, come sempre, vincono su tutto. Il loro contenuto in sodio, infatti, è limitato, mentre hanno un elevato quantitativo di potassio, che è la “controparte” del sodio, riducendo i rischi ai quali il consumo eccessivo di sodio ci espone.
Attenzione, infine, ai cibi che mangiamo fuori casa, nelle mense o nei ristoranti e, soprattutto, ai cibi pronti.

In questi casi stiamo attenti a non aggiungere altro sale, in quanto spesso questi prodotti, da soli, già ne contengono più di quanto ne sia consentito in una giornata.

Parola di nutrizionista!

Mariangela Stasi

Mariangela Stasi

Sono una Biologa Nutrizionista, ma non solo. Sono laureata in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e per diversi anni ho lavorato nella ricerca scientifica, conducendo esperimenti, approfondendo lo studio delle malattie oncologiche e neurodegenerative, contribuendo alla stesura di alcune pubblicazioni scientifiche. Prima di dedicarmi alla professione di nutrizionista, ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari con uno studio su una malattia neurodegenerativa rara. Un valore aggiunto alla professione di nutrizionista l'ho ottenuto con il Master in Fitoterapia Applicata, che mi consente di associare alla dieta utili consigli. Del mondo della ricerca mi sono rimasti la curiosità e l’approccio “scientifico” al lavoro, la continua ricerca della verità. Non mi piace dire, scrivere o parlare di qualcosa se prima non ho ne verificato la veridicità scientifica. Amo il mio lavoro, amo l’arte, la scienza e tutto quello che ha a che fare con la biologia. Proprio per questo motivo mi piace sempre studiare per conoscere e per aggiornarmi, per essere sempre al passo con le novità che la scienza ci regala.

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